Fonte: Papa Francesco fa l’ultimo tentativo di riconciliazione con i leferisti

La decisione di Papa Francesco che durante l’Anno giubilare della Misericordia i fedeli possano ricevere l’assoluzione dai sacerdoti della Fraternità San Pio X (Lefebvre) è l’ultimo tentativo di riconciliazione con la confraternita sacerdotale, ha dichiarato una fonte vaticana.

Bisogna capire che Papa Francesco ha teso la mano alla Fraternità, ha spiegato un funzionario vaticano coinvolto nelle trattative tra il Vaticano e la Fraternità.

La fonte ha aggiunto che Papa Francesco ha deciso la validità delle assoluzioni fatte dai sacerdoti della società durante l’Anno giubilare della Misericordia.

Il 1° settembre, in una lettera sull’Anno Santo della Misericordia, che si svolgerà dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016, Papa Francesco ha scritto di pensare a quei “fedeli che, per vari motivi, preferiscono frequentare i templi guidati da sacerdoti della Società San Pio X”.

“L’Anno della Misericordia riguarda tutti. Diversi vescovi mi hanno informato della loro fedeltà e pratica sacerdotale, unita a una situazione difficile dal punto di vista pastorale. Confido che si trovi presto una soluzione per ripristinare la piena comunione con i sacerdoti e i vescovi della Fraternità”, scrive.

“Allo stesso tempo, guidato dalla necessità di chiarire la mia posizione ai fedeli, stabilisco che coloro che, durante l’Anno Santo della Misericordia, si rivolgono ai sacerdoti della Fraternità San Pio X per amministrare il Sacramento della Penitenza ricevano legittimamente l’assoluzione dei loro peccati”, ha osservato il Papa.

Lo stesso giorno, la Fraternità ha rilasciato una dichiarazione in cui ha espresso “la sua gratitudine al Pontefice per questo gesto paterno. in occasione dell’Anno Santo, Papa Francesco vuole che tutti i fedeli che desiderano confessarsi dai sacerdoti della Fraternità San Pio X possano farlo senza paura”.

La dichiarazione della Fraternità dice anche che “nell’amministrare il sacramento della penitenza ci siamo sempre affidati alla giurisdizione del Codice di Diritto Canonico”.

La dichiarazione riflette la convinzione della Fraternità che anche se i loro sacerdoti non ricevono il diritto di confessione dagli ordinari locali (a causa del loro status speciale nella Chiesa) – formalmente necessario per l’assoluzione – la loro assoluzione sarà comunque valida.