Category Archives: Articoli

Gli effetti della riforma operata dal M.P. Mitis Iudex: le riflessioni degli esperti

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Come noto, l’8 dicembre 2015 è entrato in vigore il M.P. Mitis Iudex, promulgato da Papa Francesco il precedente 15 agosto, che riforma alcuni importanti aspetti del processo canonico di nullità matrimoniale, in particolare abolendo la necessità di una doppia pronuncia conforme per l’esecutività di una sentenza di nullità e attribuendo una maggiore responsabilità ai Vescovi diocesani come giudici, soprattutto nei casi in cui troverà applicazione il nuovo processus brevior. La dottrina e gli operatori si interrogano sul significato di questa riforma e sugli effetti che potrà determinare, soprattutto per quanto riguarda l’Italia, dove, per le cause matrimoniali, esiste una sistema di circoscrizioni giudiziarie sovradiocesane che fanno capo ai Tribunali ecclesiastici regionali.

Misericordia e diritto nel matrimonio: gli interventi al Convegno della PUSC

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Sono on-line gli interventi del Convegno del 22 maggio 2014 tenutosi presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma sul tema “Misericordia e diritto nel matrimonio”. Anche in previsione del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia la giornata di studi della PUSC ha stimolato la riflessione sulla rilevanza della misericordia nel diritto matrimoniale canonico, tenuto conto delle attuali sfide pastorali riguardanti la famiglia. Dopo una relazione teologica e un’altra canonistica sulla questione del rapporto tra misericordia e giustizia, sono stati esaminati quattro aspetti della prassi della Chiesa in materia: l’ammissione alle nozze, l’accompagnamento delle famiglie, specialmente di quelle in crisi, i processi di nullità matrimoniale e la pastorale dei fedeli divorziati risposati civilmente.

Joaquin Llobell. Il giusto processo penale nella Chiesa

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Alcune riflessioni sul “nuovo sistema di procedura penale” che, in poco tempo, ha modificato profondamente quello precedente, per capire cosa implichi il giusto processo nella Chiesa, in particolare in materia penale e disciplinare. Proponiamo sull’argomento un articolo del Prof. Mons. Joaquín Llobell, Ordinario di Diritto processuale canonico presso la Pontificia Università della Santa Croce e Referendario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, per gentile concessione dell’Autore e con l’autorizzazione dell’Editore della Rivista “Archivio Giuridico” Dott. Marco Mucchi (Modena, 10.06.2013).

Giuseppe Sciacca. Principio di legalità e ordinamento canonico

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Se taluni istituti giuridici, quali l’aequitas e l’epicheia, sono peculiarissimi del diritto canonico sino a indurre qualche studioso a escluderne ogni derivazione concettuale e financo ogni tangenza con gli analoghi istituti rinvenibili in ambito civilistico, viceversa il principio di legalità, suapte natura, appare essenziale di ogni ordinamento giuridico. Si può pertanto ritenere comune agli ordinamenti civili e all’ordinamento canonico il concetto di un principio di legalità che, per così dire, è immanente alla stessa norma e ad essa preesiste: tale concetto comune risiede nella centralità della dignità della persona umana. Proponiamo sull’argomento un articolo di S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, Vescovo titolare di Fondi, Segretario aggiunto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, per gentile concessione dell’Autore.

Eduardo Baura. Profili giuridici dell’arte di legiferare nella Chiesa

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Forse non è stata riconosciuta abbastanza l’importanza che nel diritto in generale, ma soprattutto nel diritto canonico, ha avuto il Tratatto sulla legge di San Tommaso d’Aquino, ove è contenuta la celebre definzione di legge “rationis ordinatio ad bonum commune, ab eo qui curam communitatis habet, promulgata”. Il compito del legislatore è dunque quello di stabilire un’ordinazione della vita sociale che conduca la comunità verso il suo bene. Ma per poter portare a termine una siffatta operazione occorre prima di tutto “saperla fare”, cioè avere l’arte di legiferare. Proponiamo sull’argomento un articolo del Prof. Rev. Eduardo Baura, Ordinario di Parte generale del diritto canonico presso la Pontificia Università della Santa Croce, per gentile concessione dell’Autore.

Eduardo Baura. Pastorale e diritto nella Chiesa

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E’ noto come negli anni dell’immediato post-Concilio esistesse una riluttanza, quando non un’aperta opposizione, alla presenza stessa del diritto nella Chiesa. Parte di questo tipo di antigiuridismo si manifestava nella pretesa opposizione tra le esigenze pastorali e quelle giuridiche. Sembra potersi affermare oggi che la tendenza a rifiutare il diritto canonico o ad etichettarlo come ostacolo all’azione pastorale sia sostanzialmente superata. Proponiamo sull’argomento un articolo del Prof. Rev. Eduardo Baura, Ordinario di Parte generale del diritto canonico presso la Pontificia Università della Santa Croce, per gentile concessione dell’Autore.

Giorgio Corbellini. Il Sinodo diocesano: natura, finalità e oggetto (can. 460 CIC)

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“Il Sinodo diocesano è l’assemblea di sacerdoti e di altri fedeli della Chiesa particolare, scelti per prestare aiuto al Vescovo diocesano in ordine al bene di tutta la comunità diocesana, secondo quanto previsto dai canoni del Codice”. Così si esprime il can. 460 del CIC in materia di sinodo diocesano, organo giuridico ausiliare del Vescovo. Il contributo chiarisce la portata del canone in questione, approfondendo in particolare la natura, la finalità e l’oggetto del sinodo diocesano. L’articolo è tratto dal volume “Il sinodo diocesano nel nuovo Codex iuris canonici” di S.E. Mons. Giorgio Corbellini, Presidente dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica (ULSA), per gentile concessione dell’Autore. Il volume può essere acquistato a richiesta sul nostro sito.

Hanna Alvan. La benedizione e il ministro del matrimonio nel diritto orientale

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E’ proprio nel senso del sacro nella tradizione orientale, sia nel concetto teologico stesso della natura dei sacramenti, sia nella celebrazione di questi sacramenti, che risiede l’essenziale differenza fra il matrimonio nella Chiesa Latina e il matrimonio nelle Chiese Orientali. E per questo che non c’è matrimonio nelle Chiese Orientali, senza un rito sacro (can. 828 CCEO), dove la presenza attiva del ministro sacro costituisce un elemento essenziale indispensabile per la validità. Proponiamo sull’argomento un contributo di S.E. Mons. Hanna Alwan, Vescovo maronita, su gentile concessione dell’Autore, tratto da “La condizione nella tradizione orientale”.

Antoni Stankiewicz. L’interpretazione del diritto nel “sentire cum Ecclesia”

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Nella sua allocuzione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario al Tribunale della Rota Romana tenuta il 21 gennaio 2012, Benedetto XVI ha parlato dell’interpretazione della legge canonica e della sua importanza per una corretta applicazione del diritto. L’interpretazione della legge canonica – ha affermato il Pontefice – deve avvenire nella Chiesa. Non si tratta di una mera circostanza esterna, ambientale: è un richiamo allo stesso humus della legge canonica e delle realtà da essa regolate (…). La maturità cristiana conduce ad amare sempre più la legge e a volerla comprendere ed applicare con fedeltà”. Sulle parole del Papa proponiamo alcune considerazioni del Decano della Rota, S.E. Mons. Antoni Stankiewicz, gentilmente concesse nell’ambito dei corsi dello Studium Rotale.

L’interpretazione per la retta applicazione del diritto

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Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2012 del Tribunale della Rota Romana, nel discorso tenuto il 21 gennaio, ha trattato un argomento spesso non preso sufficientemente in considerazione, ma assolutamente essenziale nella concreta vita e applicazione del diritto, ovvero il tema dell’interpretazione della legge canonica. L’interpretazione è infatti lo snodo ineliminabile attraverso cui il diritto astrattamente posto dal legislatore per il bene comune trova concreta applicazione nei casi specifici. A ben vedere infatti nella realtà non esiste un diritto puro, astratto che trova applicazione di per se stesso, ma al contrario nelle diverse fattispecie viene applicato sempre il diritto che hic et nunc l’opera ermeneutica del giudice arriva ad individuare come il più appropriato nel singolo caso venuto al suo esame.