Corte di Cassazione, Sez. I Civile, ordinanza 14 gennaio 2013, n. 712

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Rimessa alle Sezioni Unite la valutazione se la convivenza protratta possa essere un impedimento alla delibazione in Italia delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale

La Suprema Corte, con ordinanza n. 712/2013, ha rimesso alle Sezioni Unite la questione circa la possibilità di delibare in Italia la sentenza canonica di nullità del matrimonio per esclusione di uno dei “bona matrimoni” quando la convivenza si sia protratta nel tempo. Sul punto infatti si è registrato un contrasto giurisprudenziale in seno alla stessa Corte di Cassazione, dove anche recentemente sono state sostenute posizioni opposte circa il “valore sanante” della protrazione della convivenza per un lungo periodo. In particolare le Sezioni Unite dovranno appunto stabilire se la “protrazione ultrannuale della convivenza” rappresenti una condizione ostativa al riconoscimento della sentenza ecclesiastica di nullità e se sia rilevabile d’ufficio dalla Corte di appello e anche dalla stessa Cassazione, quando risultante dagli atti.

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Il testo dell’ordinanza