Anche il Tribunale ecclesiastico piemontese continua ad operare dopo il M.P. Mitis iudex

TERP

Anche la Conferenza episcopale della regione ecclesiastica di Piemonte e Val d’Aosta si è pronunciata per la conferma dell’operatività del Tribunale ecclesiastico regionale piemontese in materia di cause di nullità matrimoniale. Come per gli altri Tribunali ecclesiastici regionali italiani, anche per il Tribunale piemontese la locale Conferenza episcopale, con un suo comunicato (leggi qui), ha ufficializzato la prosecuzione dell’attività di giustizia a seguito della riforma operata dal M.P. Mitis iudex di Papa Francesco, entrata in vigore lo scorso 8 dicembre.

Il comunicato dei Vescovi del Piemonte e della Valle d’Aosta è del 19 gennaio 2016 ed è stato pubblicato anche sul nuovo sito internet del Tribunale (www.terp.it), da poco lanciato sul web.

“Il Motu Proprio – si legge nel comunicato – oltre ai Tribunali diocesani, fa riferimento anche ai Tribunali interdiocesani, come è il Tribunale ecclesiastico regionale piemontese. Nella situazione attuale riteniamo che questo nostro Tribunale interdiocesano possa continuare ad essere competente a valutare e giudicare le domande di nullità matrimoniale ancora pendenti e quelle inoltrate che saranno trattate con il processo ordinario oppure documentale, qualora tali domande abbiano i requisiti prescritti dal diritto per seguire la procedura prevista. Spetta pertanto al Vicario giudiziale del Tribunale regionale accogliere il libello e verificare se vi siano o meno i requisiti presenti per emanare il decreto a norma del can. 1676 del C.I.C.

Le domande di processo brevior siano inoltrate al Tribunale regionale; il Vicario giudiziale contatterà quanto prima il Vescovo competente a giudicare perché si attivi a norma del diritto. Le Diocesi piemontesi si daranno prassi e modalità di attuazione in riferimento alla nomina dell’istruttore e dell’assessore per favorire il criterio della prossimità e la decisione del Vescovo competente”.

Al momento dunque risulta che tutte le Conferenze episcopali regionali italiane che si sono espresse sul punto hanno confermato l’operatività e l’attività dei rispettivi Tribunali ecclesiastici regionali per le cause canoniche di nullità matrimoniale. Unica eccezione al momento la Sicilia (leggi qui). Possibili novità anche per alcune diocesi della Campania, Regione in cui fino ad ora operavano tre Tribunali (Napoli, Salerno e Benevento), anche se la Conferenza episcopale locale si è comunque pronunciata per il mantenimento delle strutture esistenti (leggi qui).

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